Per anni i partiti di destra e i loro supporter hanno blaterato di “italiani in difficoltà” che sarebbero stati abbandonati e snobbati dalla cosiddetta ”sinistra della ztl”: da quei “comunisti col Rolex e con la Tesla” (l’auto elettrica per loro è uno sfizio per ricchi…) che penserebbero solo ai diritti civili e ai migranti, fregandotene della povera gente.
Per molti anni, dai comodi banchi dell’opposizione, Meloni, Salvini e i loro eletti si sono autoproclamati paladini degli “italiani in difficoltà”, raccontando che i governi in carica erano nemici del popolo e complici di una fantomatica “invasione” di immigrati.
Ora i paladini degli “italiani in difficoltà” sono al Governo. In pochi mesi hanno abolito il reddito di cittadinanza, che per quanto fosse una misura da migliorare era il principale sostegno agli “italiani in difficoltà”; nella Legge di Bilancio hanno cancellato il Fondo Nazionale per il Contributo Affitto e Morosità Incolpevole, condannando allo sfratto decine di migliaia di famiglie (italiane e in difficoltà…) e con la cancellazione del “bonus 110” manderanno a casa migliaia di lavoratori del comparto edilizia. In compenso hanno diluito i debiti delle squadre di calcio.
Quanto alla famigerata “invasione”, malgrado un’indegna norma che criminalizza e mette i bastoni tra le ruote a chi salva i naufraghi da morte certa, gli sbarchi di migranti dalle coste africane e dalla Turchia sono triplicati. E sui morti in mare le cronache di questi giorni raccontano molto bene l’incapacità dei ministri competenti.
Gli “italiani in difficoltà” che si sono bevuti le balle di questi personaggi nei prossimi mesi e nei prossimi anni si troveranno ancora più in difficoltà. Ed è brutto dirlo ma un po’ se lo meritano: non serviva indossare un Rolex o viaggiare in Tesla per capire che erano dei ciarlatani.