Il signor presidente Giorgia Meloni è molto bravo a fingere che tutto vada bene e ad attaccare gli avversari politici per distrarre il popolino, ma negli ultimi giorni il suo governo ha subito almeno tre autogol che potrebbero pesare non poco su un consenso che già nelle ultime settimane ha subito un calo, un calo dovuto, con molta probabilità, al fatto che dopo due anni, al netto dei tanti proclami, chi non arrivava a fine mese continua a non arrivava a fine mese e finisce i soldi persino con qualche giorno di anticipo.
Primo autogol: la manovra riscritta
Nella notte, “col favore delle tenebre”, la Legge di Bilancio ha subito pesanti modifiche durante la notte e diversi emendamenti sono arrivati dalla Ragioneria dello Stato, che ha faticato a trovare non poco le coperture. Morale della favola, i deputati della commissione Bilancio e la stessa premier (che evidentemente ha seguito a distanza i lavori) giravano per il Parlamento mostrando facce stravolte. Le tipiche facce stravolte dei reduci dai veglioni di Capodanno a Tagliacozzo. Niente da fare per l’emendamento delle opposizioni per dare un po’ di soldi alla Sanità (circa 70 milioni): meglio spendere un miliardo per un paio di canili in Albania.
Secondo autogol: l’aumento (saltato) ai ministri non eletti
A cosa servono i giornalisti? Ad esempio a scoprire che dentro una manovra finanziaria in cui si aumentano le pensioni minime di 1,80 euro e gli stipendi degli infermieri di 7 euro, c’è qualcuno che vuole aumentare gli stipendi dei ministri e dei sottosegretari che non sono né deputati né senatori di 7.193 euro. L’operazione non è andata a buon fine perché quando è iniziata a circolare la notizia persino molti sfegatati tifosi del governo hanno cominciato a storcere il naso: in un Paese in cui le famiglie sono sempre più povere il politico che si alza lo stipendio marca malissimo. L’emendamento è stato ritirato su richiesta di Crosetto e il signor presidente Giorgia lo ha ringraziato, ma ormai la frittata era fatta.
Terzo autogol: il codice della strada del girasagre
Fuori dall’aula, il nuovo codice della strada voluto dal girasagre ha creato il caos. C’è chi lo chiama “codice della strage” e alla lunga potrebbe non avere tutti i torti. A Montegrotto Terme, in provincia di Padova, molti bambini hanno pianto. Il motivo? I loro genitori avevano preparato una slitta di Babbo Natale per consegnare i regali, ma il tour tra le case è stato fermato dalle forze dell’ordine, che hanno sequestrato il mezzo perché sprovvisto di targa. Quanto agli odiati monopattini, in attesa dei decreti attuativi non è chiaro che tipo di targa e che tipo di casco bisognerà utilizzare. L’impressione è che saranno ritirate migliaia di patenti e partiranno altrettanti ricorsi perché la norma non è chiara neanche a chi l’ha scritta. Unica nota positiva, la stangata sui minidotati che parlano al telefono sui loro Suv comprati a rate: un po’ di leghisti in meno sulle strade.
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