Leggendo le cosiddette “nuove indicazioni nazionali per le scuole” presentate dal ministro Giuseppe Valditara, la cosa che più mi colpisce non è tanto la richiesta di far studiare passi della Bibbia agli studenti delle scuole primarie (le vecchie elementari), ma il voler limitare lo studio della storia focalizzando l’attenzione sull’Occidente e sui cosiddetti “popoli italici”.
I nuovi programmi proposti da Valditara
Quello che viene definito da Valditara “il nostro patrimonio storico” e che passa – testuali parole del ministro dell’Istruzione e del Merito – attraverso “le origini e le vicende dell’antica Grecia e di Roma, le loro civiltà, i primi secoli del cristianesimo”, è in realtà il patrimonio di un pezzo limitato del mondo, che offre agli studenti una visione molto parziale del passato e del presente, negando loro il sapere rispetto a quello che è accaduto in altri luoghi, un sapere fondamentale per comprendere meglio questioni attuali come le origini delle guerre e le migrazioni.
La Bibbia è il problema minore
Ovvio, lo studio della Bibbia è funzionale al vecchio adagio idiota del “dio, patria, famiglia”, ma potenzialmente è meno dannoso. In fondo è vero che il noto libro fantasy ha condizionato la storia, nel bene e (soprattutto) nel male, ma agli occhi dei più giovani le vicende che racconta sono più simili alle storie narrate nei fumetti e nei film della Marvel che a dei precetti da seguire. Lo dimostra il fatto che la maggioranza dei ragazzi che studiano nelle scuole cattoliche non diventino dei praticanti, anzi, in molti casi crescano da non credenti.
È il solito “si stava meglio quando si stava peggio”
Anche tornare a far imparare le poesie a memoria, se vogliamo, è solo il solito “si stava meglio quando si stava peggio”. Da esponente del governo più di destra della storia della Repubblica, per Valditara il futuro è un ritorno al passato. Il problema è che quel passato (per fortuna) non tornerà mai più e limitare la storia all’Italia, all’Europa e all’Occidente è solo il disperato tentativo di fermare l’oceano con le mani. I ragazzi impareranno i versi di D’Annunzio la mattina e ascolteranno gruppi musicali della Corea del Sud il pomeriggio. Perché il mondo non è così piccolo e limitato e i giovani lo sanno. E potrebbero insegnare molte cose al ministro Valditara.