Una notizia che non farà piacere alla ministra per la Natalità, Eugenia Roccella, che ha recentemente chiesto ai medici di fare da “delatori” per aiutare le autorità a trovare i bambini nati attraverso la gestazione per altri. Per la cosiddetta “generazione Z”, sposarsi e avere dei figli non è più una priorità, perché sono più concentrati sulla carriera e sul denaro.
“Da non potere a non volere”. Così i giovani scelgono di non fare figli
È quanto rileva la ricerca GenerationShip 2024 a cura di Kkienn Connecting People and
Companies per il Gruppo Unipol. Studiare (82%), fare carriera (84%), avere un lavoro sicuro (81%) e risparmiare (79%) sono le principali priorità per Gen Z e Millennials, mentre formare una famiglia (45%) e avere figli (42%) passano in secondo piano. Cambiano anche le motivazioni della scelta di non avere figli. “Da non potere a non volere”: i giovani maturano questa decisione con sempre maggiore convinzione.
Una società sessualmente più aperta
Cresce la soddisfazione per il lavoro e la percezione di sicurezza per il proprio impiego (+4% rispetto al 2023), cala leggermente la motivazione a cambiare (-5% rispetto al 2023) e l’intenzione di emigrare (-22% dal 2022). L’istruzione italiana è considerata mediocre dai giovani (voto medio 6,3), che vorrebbero una riforma profonda del sistema educativo. Le nuove generazioni percepiscono una società sessualmente più aperta, con un aumento delle relazioni occasionali (72%) e una maggiore accettazione delle preferenze personali (67%). Internet e i social hanno facilitato questi cambiamenti, rendendo più facile incontrarsi e connettersi.
Resta basso l’interesse verso la politica
L’interesse per la politica resta basso (43%), con una crescente sfiducia verso le
istituzioni e la democrazia. Solo poco più della metà dei ragazzi italiani (54%) si
identifica come europeo. Gli atteggiamenti di donne e uomini della Gen Z si polarizzano: le ragazze spingono con maggior forza per il cambiamento del modo di vivere e di pensare,
i ragazzi mostrano segni di rallentamento (trend 2023-24 importanza di sposarsi/convivere: ragazze -8%, ragazzi +1%). Questo non accade fra gli adulti: è il New Gender Divide.
La generazione Z vuole più lavoro, meno famiglia
Nel 2024, le nuove generazioni hanno dichiarato di essere ugualmente o più interessate rispetto al passato a fare carriera (84%) e al benessere economico (84%), mentre sposarsi o convivere e avere dei figli è considerato poco o per nulla importante per oltre il 50% della Gen Z e Millennials. Questi obiettivi, pur rimanendo rilevanti, non sono più visti come tappe obbligatorie. La famiglia viene formata solo se le condizioni economiche lo permettono. Inoltre, la scelta di non avere figli non è più considerato un tabù. Le donne stanno guidando questo cambiamento con una visione più radicale: rispetto all’anno scorso è in aumento del 42% la percentuale di ragazze tra i 16 e i 35 anni, che hanno tra gli obiettivi più importanti quello di conseguire un titolo di studio. Per gli uomini il valore cresce solo del 17%. Le donne attribuiscono anche maggiore importanza alla stabilità lavorativa (+40% contro +11% degli uomini) e alla carriera (+39% contro il +15%). Sono anche meno interessate rispetto all’anno scorso a sposarsi (-55% vs -38% uomini) o ad avere figli (-58% vs -41% uomini).
Relazioni e sessualità
I ragazzi tra i 16 e i 35 anni descrivono una società sessualmente libera nella quale si hanno più relazioni occasionali (72%, + 7% rispetto al 2023), molte donne hanno adottato un comportamento sessuale più libero (70%), si parla più apertamente di sessualità (69%) ed è accettata una gamma più ampia di preferenze (67%) e diverse forme di relazioni (66%). I rapporti sentimentali o sessuali nati sui social sono in aumento per tutte le generazioni tranne per la Gen Z, dove il dato è in calo (34% nel 2023 contro 31% nel 2024). L’uso delle app di incontri è diminuito tra i giovani (da 34% a 30%), ma è aumentato tra gli adulti di età compresa tra i 36 e i 74 anni (da 15% a 21%). Il 68% dei ragazzi di Gen Z e Millennials, inoltre, dichiara di sentirsi sotto pressione per i modelli estetici irraggiungibili promossi dai social media, che alimentano insicurezze e ansie legate all’immagine corporea.
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