Frasi di fuoco contro i centri sociali ma neanche una parola sulle camicie nere di CasaPound. Difficile non rimanere sconcertati dall’ennesima performance del vicepremier e girasagre, Matteo Salvini, che ha parlato degli scontri avvenuti sabato 9 novembre a Bologna mentre andava a un’iniziativa pubblica della candidata presidente della Regione Umbria, la leghista Donatella Tesei, recentemente “graziata” dall’abolizione dell’abuso d’ufficio decisa dal governo amico.
Le parole deliranti del girasagre
“Zecche rosse, comunisti delinquenti, criminali da centro sociale, non lo so, definiteli come volete voi”. Ha detto il girasagre in uno dei suoi video dai toni deliranti, quelli in cui utilizza terminologie da militante di estrema destra degli anni ’70, miste a frasi che potrebbero ricordare quelle di un bambino delle elementari particolarmente vivace, uno di quei bambini che a casa non hanno un padre e una madre in grado di educarli a stare in mezzo alla gente. Poi la richiesta al “suo” ministro Piantedosi: “Chiudere i centri sociali occupati abusivamente dai comunisti, che sono ritrovi di criminali”. E infine: “Nell’Italia libera e democratica del 2024 queste scene non si possono più vedere”.
La follia di far sfilare CasaPound
Sabato, a pochi passi dalla stazione dove il 2 agosto del 1980 morirono 85 persone per mano dei fascisti, hanno sfilato i fascisti di CasaPound. È stata questa la vera anomalia della giornata, a proposito di quello che non dovrebbe accadere “nell’Italia libera e democratica del 2024”. Gli scontri tra centri sociali e polizia sono stati la logica conseguenza di quella grottesca adunata. “Io mi chiedo come sia possibile che, ancora una volta, Bologna non venga rispettata: domani ci sarà la presidente Giorgia Meloni in città, ci hanno mandato 300 camicie nere, noi invece vorremmo ancora chiedere i fondi per l’alluvione”, ha tuonato il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, rispondendo al girasagre.
“I principali ministri del governo e la presidente del Consiglio – ha spiegato il sindaco – sono venuti in Emilia-Romagna in questi tre giorni. Esattamente in mezzo sono arrivati i ‘Patrioti’ di CasaPound. Non andava gestito così l’ordine pubblico, credo che il ministero degli Interni su questo debba dare spiegazioni alla città di Bologna”, ha spiegato ancora Lepore.
Non una parola sul palazzo occupato dai fascisti
A proposito di occupazioni abusive, il girasagre ovviamente si guarda bene dal menzionare quella dei fascisti di CasaPound, che ormai da vent’anni occupano un intero stabile a Roma, a due passi dalla stazione Termini, in via Napoleone III. Ai camerati, responsabili di svariate aggressioni e atti di violenza, ovviamente non è mai stato dedicato nessun video e non sono mai state utilizzate parole sprezzanti. In compenso nel 2015 ci andava a cena…
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