Povero signor presidente Giorgia, povero ministro degli Affari Regionali, Roberto Calderoli, poveri quei tanti pirla che hanno votato questa banda di incapaci. La Consulta, in risposta ai ricorsi di Toscana, Sardegna, Campania e Puglia, ha fatto a pezzi l’Autonomia differenziata, la legge simbolo della Lega girasagre premier che avrebbe reso sempre più ricche le Regioni del Nord e sempre più povere quelle del Sud.
Una legge pensata male e scritta peggio
L’Alta Corte non ha bocciato l’intero impianto della legge Calderoli, ma ne ha evidenziato una serie di aspetti incostituzionali. In primis, come era prevedibile è tutta da rifare la determinazione dei livelli essenziali di prestazione (lep). E poi i criteri di finanziamento per una serie di funzioni trasferite. I giudici costituzionali hanno anche ravvisato dei mancati distinguo tra Regioni a statuto ordinario e quelle a statuto speciale. Insomma, la legge scritta dal padre del “Porcellum” è pensata male e scritta peggio, parola della Corte Costituzionale. È una legge, sarebbe da aggiungere, che posiziona il governo Meloni sullo stesso (basso) livello dei suoi elettori.
Nel comunicato diffuso, che precede la sentenza, si legge che “È il principio costituzionale di sussidiarietà che regola la distribuzione delle funzioni tra Stato e Regioni”. E ancora: “La facoltatività del concorso agli obiettivi di finanza pubblica, indebolisce i vincoli di solidarietà e unità della Repubblica”. Sulla controversa questione dei lep, i livelli essenziali delle prestazioni, i giudici ritengono incostituzionale l’uso della delega legislativa, perché rimette “la decisione sostanziale nelle mani del Governo, limitando il ruolo costituzionale del Parlamento”.
Elly Schlein spernacchia il girasagre
Esultano, come prevedibile le opposizioni.”La Corte costituzionale boccia la riforma, l’Italia è una e solidale”, commenta il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, sprenacchia il girasagre: “Salvini mi aveva detto qualche mese fa che l’autonomia è in Costituzione e che me ne avrebbe regalato una. Direi che può tenersela e che magari può regalarla a Giorgia Meloni così la leggono insieme”.
Magi (+Europa): “La riforma è game over”
Soddisfatto anche il leader di Europa Verde, Angelo Bonelli: “È la demolizione della legge Calderoli e lo stop del mercimonio politico tra Meloni e Salvini”, spiega. Per Carlo Calenda “Il Governo non potrà fare quello che voleva perché che la Consulta lo ha ritenuto lesivo dei poteri del Parlamento”. Drastico il commento di Riccardo Magi di +Europa: “La riforma è game over”, chiosa.
Sghignazza anche Forza Italia
E se la Lega girasagre premier cerca di sminuire la notizia, sottolineando che “La Corte non ha dichiarato incostituzionale l’intero impianto, ma si è limitata a dei rilievi che saranno facilmente superati dal Parlamento”, nella stessa maggioranza c’è chi tira un sospiro di sollievo. Da Forza Italia fanno infatti notare che il rilievo della Consulta va nella direzione da loro indicata, ribadendo l’importanza di mettere in sicurezza e definire i lep. Il partito di Antonio Tajani, che ha un consenso radicato in alcune regioni del sud, nei mesi scorsi non aveva risparmiato critiche più o meno velate allo “spacca Italia”.
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