L’ultima uscita di Andrea Delmastro, attuale sottosegretario alla Giustizia, è stata particolarmente agghiacciante, per le parole e per i toni utilizzati. Nessuno, neanche il peggiore dei criminali, che si chiami Matteo Messina Denaro o Benito Mussolini, merita di essere torturato.
Delmastro e la Costituzione che forse non ha mai letto
Lo dice la Costituzione, che all’articolo 27 recita: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Delmastro, che ha detto di provare “intima gioia” nel sapere che la nuova auto in dotazione alla polizia penitenziaria “non lascia respirare” i condannati che trasporta, sulla Costituzione avrebbe pure giurato, ma forse non l’ha mai letta. Il sottosegretario è indagato per rivelazione del segreto d’ufficio, perché avrebbe rivelato informazioni riservate al suo coinquilino e compagno di partito Giovannni Donzelli, che a sua volta – mostrando invidiabile acume – le utilizzò per attaccare le opposizioni nell’aula di Montecitorio.
Sarebbe però un errore pensare che l’esponente del partito di Giorgia Meloni sia un caso isolato. In realtà è un personaggio estremamente coerente al livello dei dirigenti di Fratelli d’Italia che – va sempre ricordato – fino a pochi anni fa era al 4,33% esprimendo un personale politico da 4,33%. E anche lo zoccolo duro dell’elettorato è coerente con i suoi dirigenti, perché votare un partito che promette i blocchi navali e l’affondamento delle navi delle Ong che salvano esseri umani in mezzo al Mediterraneo, si qualifica per ciò che è.
La seconda carica dello Stato…
Dopo il signor presidente Giorgia, l’esponente più gettonato della compagnia è ovviamente la seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa. A parte la famigerata collezione di busti del pendolo di piazzale Loreto, si è distinto per diverse uscite singolari. Indimenticabile la storia del cronista picchiato dai fascisti di Casa Pound che avrebbe dovuto dichiararsi. Fantastica la proposta di portare un libro di Italo Bocchino nelle scuole.
I personaggi improbabili del partito di Giorgia Meloni
Tornando a Delmastro, salì ai disonori delle cronache perché lo scorso capodanno, durante i festeggiamenti, un uomo della sua scorta fu ferito dalla pistola carica di Emanuele Pozzolo, altro deputato di Fratelli d’Italia. Il sottosegretario alla Giustizia era solo tra gli invitati direte voi, ma l’ambientino alla festa organizzata da sua sorella doveva essere niente male. Tornando a fatti più recenti, come non ricordare la tragicomica vicenda che ha portato alle dimissioni l’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che molti ormai chiamano Alain Sangiulian? Prima del “graffio” dell’imprenditrice pompeiana Maria Rosaria Boccia, il ministro che votava libri senza leggerli ci aveva già allietato con una serie di epici svarioni da 3 in pagella in storia e geografia.
Il fenomeno Lollobrigida
E che dire dell’ex cognato d’Italia, Francesco Lollobrigida? L’ex fidanzato di Arianna Meloni, sorella di Giorgia (loro sono per le famiglie tradizionali, ma quelle degli altri…) a novembre 2023 fermò un Frecciarossa a Ciampino, a pochi chilometri da Roma, perché doveva scendere e non poteva più aspettare: fu il primo caso di fermata a richiesta un un treno dell’alta velocità. Da allora ci siamo evoluti, perché abbiamo i treni che partono in anticipo per non arrivare in ritardo. Lollo ne ha dette tante, dai poveri che mangiano meglio dei ricchi alla famosa “sostituzione etnica” che sarebbe causata dall’arrivo dei migranti, dagli ex percettori di reddito di cittadinanza che dovrebbero “andare a zappare” al dialogo con la mucca per capire se gli animali in un’azienda agricola vengono trattati bene oppure no.
Però le donne… ah no…
Per par condicio, parliamo anche di tre donne, tre punte di diamante del partito dell’attuale premier. Ovviamente la più in vista è la ministra del Turismo, Daniela Santanchè. Più che per il suo operato al ministero, si parla di lei per i suoi problemi con la giustizia e per l’accusa di furto aggravato ai danni dell’Inps, che in un Paese porta alle immediate dimissioni di un ministro. Per il resto, impossibile non menzionare “open to meraviglia”, la tragica campagna di promozione delle bellezze del nostro Paese costata tanto e finita male.
Figli per la “patria” e libri hot
C’è poi Lavinia Mennuni, che nel 2024 sostiene candidamente che la prima aspirazione di una diciottenne dovrebbe essere quella di mettere al mondo dei futuri cittadini italiani. Infine, lei, la mitica onorevole Augusta Montaruli, condannata in terzo grado per l’uso improprio dei fondi dei gruppi consiliari del Piemonte negli anni dal 2010 al 2014, quando ricopriva l’incarico di consigliera regionale. Tra le spese a lei contestate, il libro “Sexploration, giochi proibiti per coppie, istriuzioni per l’uso”.
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