Il campionato di calcio volge al termine, il mio Napoli è matematicamente campione d’Italia da due giornate ed è venuto il momento di dire “arrivederci” all’abbonamento a DAZN, che toccherà rinnovare la prossima stagione nella speranza che il prossimo bando sull’assegnazione dei diritti televisivi della Serie A migliori l’offerta e non costringa noi poveri malati di calcio a sottostare a disservizi tipo rotellina che comincia a girare all’infinito mentre l’attaccante è lì, concentrato, davanti al dischetto del calcio di rigore.
Non basta un “no, grazie”
Come già accaduto in passato, vado sul sito della piattaforma di streaming per annullare l’abbonamento, una procedura fino a ieri molto semplice: con un semplice clic si bloccava il rinnovo automatico e l’accredito su carta di credito. E qui la prima sorpresa: dopo aver cliccato su “annulla abbonamento”, si apre una finestra che ti propone di mettere in pausa la sottoscrizione dello stesso per due mesi.
Ci penso un attimo, ma realizzo quasi subito che il campionato di calcio riprenderà a fine agosto e nella mia mente si materializzano le domeniche di luglio a Fregene, gli spritz sulla spiaggia, le bruschette con le telline, lo spaghetto a vongole e il vino bianco. Opto quindi per un cordiale “no, grazie” sperando che a quel punto la disdetta proceda. Speranza vana: dopo aver cliccato diverse volte su “no, grazie”, metto gli occhiali e riesco a leggere una scritta che spiega che per disdire l’abbonamento bisogna aprire una chat con un operatore e digitare “voglio disdire”.
L’arrivo di Jurgen
Apro dunque la chat confidando su un automatismo gestito da un’intelligenza artificiale che proceda con la disdetta in automatico dopo aver digitato “voglio disdire”. Altra speranza vana: prima ancora di riuscire a digitare la formula, si materializza un certo Jurgen, l’operatore. Jurgen è l’equivalente tedesco di Giorgio, è di origine greca e il suo il significato è “colui che lavora la terra”.
Jurgen scrive subito male il mio nome e in un italiano da elettore della Lega mi chiede in che modo possa essermi utile. A quel punto digito il fatidico “voglio disdire” e aspetto che mi risponda “ok, procedo con la disdetta”. Ennesima speranza vana: la risposta è un inquisitorio “posso chiederti il motivo per cui stai chiedendo la disdetta prego?”. E io mi immagino lì, nudo, in una fredda stanzetta spoglia, legato a una sedia di legno, con una lampadina puntata in faccia e Jurgen con la divisa delle SS pronto a farmi waterboarding per non aver giurato fedeltà al Terzo DAZN.
Il mio disappunto
Torno in me: Jurgen aspetta una risposta e mi rendo conto che “preferisco investire quei soldi in PornHub Premium” urterebbe la sua sensibilità. Decido così di scrivere un semplice “non lo utilizzo più” e attendo la sua risposta. I secondi che passano mentre osservo i tre pallini lampeggianti che segnalano che le dita di Jurgen battono sulla tastiera sembrano durare un’eternità. Sarà soddisfatto della mia risposta? Mi concederà l’agognata disdetta?
Ovviamente no. Dopo qualche secondo, infatti, colui che lavora la terra mi risponde: “capisco il tuo disappunto, ma non vogliamo assolutamente perderti come cliente, posso applicare uno sconto a partire dal prossimo rinnovo”. Dopo un’altra pausa, mi propone tre mesi di abbonamento alla metà della cifra, con rinnovo a cifra piena da settembre. Mentre mi chiedo dove Jurgen abbia carpito del disappunto, torno a pregustare le mie domeniche di luglio senza calcio, i weekend a Napoli, i deliziosi paccheri pomodorini e coccio sulla terrazza di Reginella a via Posillipo e perché no: una passeggiata a Capri. Liquido l’operatore con un secco “no”.
E quindi uscimmo a riveder le offerte
I pallini tornano a lampeggiare, questa volta l’attesa è più lunga. Cosa mi proporrà Jurgen? Si offrirà di pagarmi di tasca sua sei mesi di abbonamento? Sta scegliendo le più belle foto della sua ariana moglie per propormi un becero scambio? La risposta arriva dopo circa un minuto: “Sei a conoscenza della funzione ‘metti in pausa’ la quale ti permette di sospendere l’abbonamento per i prossimi 2 mesi, e anche di sospendere il pagamento, mentre riprendi poi con le stesse condizioni per inizio della nuova stagione?”.
Jurgen praticamente mi propone quello che avevo rifiutato ancor prima di iniziare la conversazione con lui e a quel punto sì, il disappunto diventa reale. Mi esce una risposta un po’ antipatica: “questa chat è molto invasiva, sono un giornalista e segnalerò a chi di dovere questa procedura. Voglio disdire e basta”. A quel punto Jurgen si rassegna: pur comprendendo il mio disappunto e pur non volendomi perdere come cliente, procede con la disdetta. Prima di congedarsi mi chiede se può fare altro: la tentazione di dirgli “ho cambiato idea” è forte, ma non lo faccio perché entrambi abbiamo una vita, malgrado DAZN.